
Famiglia di Maestri d’ascia d’antiche origini,
gli Aprea svolgono da oltre due secoli e mezzo,
l’attività di costruzione navale in legno in Marina Grande di Sorrento.
Nell’Atlante Statistico della Marina Mercantile del compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia, in un documento dell’epoca, si legge: “ Anno 1760: Aprea Cataldo e Antonino sono registrati con la qualifica di carpentieri navali alla Marina Grande di Sorrento, ove vi sono due scali e vi lavorano per giorno dieci operai”.
Nel pieno dell’exploit della vetroresina, la Famiglia Aprea si divide sulla scelta se continuare con la costruzione di legno o intraprendere la strada della modernità con la costruzione di barche di vetroresina: la maggioranza della Famiglia opta per la vetroresina, ma Mastro Cataldo Aprea, classe 1932, con i figli Giovanni (Nino) e Raffaele, sceglie di continuare nella scia della tradizione e prosegue l’attività con L’Antico Cantiere del Legno di Cataldo Aprea e Figli.
Nella foto, Cataldo Aprea negli Anni '50
Nel cantiere di Cataldo, Nino e Raffaele Aprea torna a nuova vita il gozzo Pianosa, costruito da Mastro Cataldo nel 1947 e riportato a Sorrento dopo mezzo secolo per essere recuperato. Il restauro è un grande successo che attira l'interesse della la stampa specializzata. La barca viene dichiarata “bene storico” dal Ministero dei Beni Culturali e ottiene a Venezia il premio Navalis quale migliore restauro dell'anno.
Nella foto, i disegni dello studio Faggioni
Nino Aprea è il Mastro d’ascia responsabile del restauro di La Spina, il primo 12 metri S.I. costruito in Italia nel 1929. Anche in questa occasione il restauro, durato tre anni, ottiene un importante riconoscimento: nel 2008, La Spina viene premiata quale miglior esempio di restauro di barca d'epoca.
Nella foto, una veduta degli interni
Viene inaugurata la seconda sede dell’Antico Cantiere del Legno a Torre Annunziata: un grande capannone perfettamente attrezzato dedicato al restauro e alla manutenzione di barche e vela e a motore fino a 25 metri di lunghezza.
In oltre due secoli e mezzo, il Cantiere ha varato oltre mille imbarcazioni in legno, dai minuscoli gozzi a remi fatti su misura per entrare nella Grotta Azzurra di Capri, alle lance a grandi barche da pesca, a barche da diporto a vela e a motore. Al cantiere di Torre Annunziata vengono affidate prestigiose barche a vela e a motore per restauro, riconversioni, rimessaggio, manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nella foto, l’ultima realizzazione del Cantiere, modernissimo gozzo a propulsione ibrida che rispetta le linee tradizionali.